TAXON è il titolo scelto per la bipersonale di Marta Ciolkowska e Mara Di Giammatteo, curata da Maria Chiara Wang presso Spazio Samà (BO), per mettere in risalto il metodo d’indagine impiegato dalle due artiste e declinato da ciascuna in accordo con la propria pratica. Due tassonomie differenti ma al contempo affini: l’una relativa alla tracciabilità delle traiettorie percorse dalle merci vendute nel mercato globale (dalla produzione alla distribuzione) e dei rifiuti generati dalla società consumistica e dispersi nell’ambiente, l’altra connessa alle specie in estinzione suddivise per genere (pesci, libellule, farfalle). Due ricerche legate da un doppio fil rouge, ovvero: la sensibilità mostrata nei confronti delle tematiche ambientali e delle relative urgenze contemporanee, e l’uso del filo per mettere in collegamento i diversi taxa.

Fast Life di Marta Ciolkowska, installazione a soffitto realizzata per questa occasione, getta una luce sulle enormi distanze che i prodotti esotici o fuori stagione percorrono prima di giungere nei negozi dove vengono acquistati da clienti troppo spesso ignari del o indifferenti all’impatto ambientale che deriva dalla possibilità di poter gustare la frutta e la verdura che si desidera a prescindere dal luogo e dalla stagionalità della loro produzione.
Consumption, seconda opera dell’artista polacca in mostra, integra il discorso già avviato denunciando le conseguenze derivanti dalle abitudini usa-e-getta di stampo consumistico che causano ogni giorno quantità abnormi di rifiuti che soffocano e inquinano l’ambiente. Gli imballaggi di plastica, un esempio su tutti, saranno i nuovi fossili del futuro, l’eredità che – grazie ai malsani costumi – lasceremo alle generazioni future.

Futuri Estinti (2021) di Mara Di Giammatteo è un’installazione a parete costituita da 33 telai composti da frammenti di telo di canapa antico e sbiancato ricamati a mano con altrettanti nomi di pesci a rischio di estinzione: 33 acquari che ci ricordano quanto sia urgente un cambio di rotta per salvaguardare il nostro pianeta. For Dinner/Per cena (tovaglia in cotone bianco, filo di lana e cotone, 2023) e Lui, Lei (coppia di asciugamani tessuti al telaio a mano, cotone e canapa, filo di lana, 2023) con i ricami dei nomi delle famiglie di libellule italiane e delle razze di farfalle che si stanno estinguendo, rinforzano ulteriormente il messaggio di sensibilizzazione verso la cura dell’ambiente e della natura. Nella ricerca dell’artista abruzzese la parola diventa, quindi, memoria e testimonianza, ultimo baluardo che chiude e perpetua il cerchio della vita: dare un nome è sì originariamente un atto di creazione ma è anche, a posteriori, un modo per tramandare il ricordo di un’esistenza.

Entrambe le artiste dimostrano, quindi, una piena consapevolezza delle criticità che siamo chiamati ad affrontare e si fanno portavoce, attraverso una personale forma di attivismo artistico, di alcuni dei Goals dell’Agenda 2030: Goal 12 – consumo e produzione responsabili, attraverso modelli sostenibili; Goal 13 – lotta contro il cambiamento climatico e le sue conseguenze, mediante l’adozione di misure urgenti; Goal 14 – vita sott’acqua, per conservare e utilizzare in modo durevole gli oceani, i mari e le risorse marine; Goal 15 – vita sulla terra, per proteggere, ripristinare e favorire un uso rispettoso dell’ecosistema terrestre e fermare la perdita di diversità biologica.

Maria Chiara Wang

Exhibition view, Spazio Sama’, Bologna, Italy

Exhibition view, Spazio Sama’, Bologna, Italy

Exhibition view, Spazio Sama’, Bologna, Italy

Exhibition view, Spazio Sama’, Bologna, Italy

Exhibition view, Spazio Sama’, Bologna, Italy